Sede: Castello Normanno-Svevo, Melfi (Potenza)
Telefono: 0972/238726
Giorni di apertura: tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00. Chiuso lunedì mattina.
Come si arriva
In auto
Da Napoli o Bari - Autostrada A16, uscita Candela, seguire le indicazioni Melfi .
In treno
collegamenti con Foggia e Potenza.
In aereo
aeroporti Bari-Palese e Napoli Capodichino
Sistemato in tre sale del piano terra del Castello Normanno-Svevo di Melfi, il museo offre una panoramica sull’area di Melfi dalla preistoria (neolitico) all’epoca romana (III sec. a.C.).
Il materiale custodito all'interno del Museo, documenta usi e abitudini delle popolazioni indigene della Preistoria e dei periodi romano, bizantino e normanno.
Si tratta, in primo luogo, di corredi funerari di VII-III sec. a.C., caratterizzati, per le fasi più antiche, da raffinate ceramiche daunie a decorazione geometrica, da armature in bronzo, da ornamenti in argento, oro e ambra e da vasi in bronzo di produzione sia greca che etrusca.
Caratteristici della fase di IV-III secolo a.C. sono le ceramiche magnogreche a figure rosse e i monumentali vasi a decorazione policroma e con figure applicate, di produzione canosina, rinvenuti soprattutto a Lavello (l'antica Forentum).
Nei pressi dell’ingresso è esposto un interessante grande sarcofago in marmo proveniente da Rapolla, di origine asiatica, risalente al II sec. d.C., con figure inserite in una struttura architettonica ai lati, e con il ritratto della defunta sul coperchio.
Sul coperchio è raffigurata la defunta “dormiente”, Sulle lastre del sarcofago sono rappresentati, all'interno di nicchie, dei ed eroi romani, a testimoniare le figure mitiche di riferimento della famiglia aristocratica, cui apparteneva la donna
Nella prima sala sono raccolti reperti appartenenti all'epoca preistorica, dai pugnali alle macine di pietra e alle ceramiche a decorazione impressa e puntinata, ritrovate in tombe della zona, del V-IV millennio, oltre a materiali dell'Età del Bronzo, provenienti dal Villaggio di Toppo d'Aguzzo.
La seconda sale contiene i corredi funebri ritrovati in alcune tombe principesche, tra cui ambre figurate, fibule d'argento, rocchetti d'oro, bicchieri d'argento, armi bronzee e in ferro e vasellame d'argilla e bronzo.
La terza e ultima sala contiene reperti da altre due località della zona (Lavello e Banzi), con materiale del Neolitico e dell’età del Bronzo, dell’età del Ferro, e reperti dalla necropoli (dalla fine del VII sec.). Interessante una lastra di calcare usata come matrice di fusione per braccialetti bronzei, ma reimpiegata come coperchio tombale (VII sec.).